Il filmmaker Rawson Marshall Thurber ci catapulta in una nuova spericolata avventura con Una Spia e Mezzo, commedia d’azione interpretata da due star indiscusse del jet set hollywoodiano: Dwayne Johnson e Kevin Hart.
Calvin Joyner (Hart), giovane promessa liceale, è venerato e stimato da tutti i suoi coetanei e, al tempo stesso, è il sogno di ogni ragazza della scuola. Bob Stone (Johnson), goffo e impacciato, è invece vittima di bullismo da parte dei compagni e durante uno spiacevole episodio, Calvin sarà l’unico a prendere le sue difese. Anni dopo Bob, diventato nel mentre un agente della CIA e memore di quel nobile gesto, decide di rintracciare Calvin per aiutarlo in un importante missione: liberarlo dalle pesanti accuse inflitte dai colleghi in merito a un complicato caso di intelligence. Ma a rischiare la vita saranno in due poiché anche Calvin verrà coinvolto dall’amico in una folle corsa contro la morte che potrebbe però restituirgli la stima e la fama persa negli anni.
Sotto alcuni aspetti, la storia di Bob Stone rispecchia il difficile percorso che molti adolescenti si trovano ad affrontare, ma malgrado ciò è impossibile non concedersi una risata davanti al mastodontico Dwayne Johnson (Il Re Scorpione, San Andreas, Fast & Furious 7), plasmato nel fisico e nell’animo. Re Mida dello showbiz americano, The Rock è uno degli attori più richiesti dagli studio per via del suo innato carisma e della predisposizione naturale nell’instaurare un rapporto empatico e diretto con il pubblico. Il suo personaggio soffre per un passato che non può certo dimenticare ma fa affidamento sulla sincera amicizia che gli dimostra Calvin, incarnato da uno energico Kevin Hart (Scary Movie 3 – Una risata vi seppellirà, Poliziotto in prova, Un poliziotto ancora in prova). Ma anche quest’ultimo negli anni è cambiato: non ha avuto purtroppo la carriera che si aspettava e di questo se ne vergogna. Entrambi, dunque, condividono un profondo disagio e lo esternano con un’ironia di fondo che li accomuna e li unisce.
Coperto dai consueti cliché e dai numerosi luoghi comuni radicati nella commedia, Una Spia e Mezzo ripropone il classico copione del buddy movie in una versione aggiornata e in linea con le recenti pellicole del filone (Poliziotto in Prova, Duri si Diventa), puntando sulla tipica coppia humpsy-bumpsy (piccolo vs grande) per innescare il divertimento istantaneo e rivolgersi a un bacino vastissimo di fruitori.
Dopo l’esordio nel 2004 con l’esilarante Palle al balzo, Rawson Marshall Thurber (I misteri di Pittsburgh, Come ti spaccio la famiglia) firma il quarto lungometraggio alla regia riuscendo in parte a rispolverare il ritmo brillante e la conduzione dinamica che aveva contraddistinto le sue opere precedenti. A metà tra il genere spionistico e d’azione, il film fatica a trovare una via originale e del tutto autonoma e, al momento stesso, a recuperare quell’umorismo autorevole e lo spirito demenziale collaudato dai Frat Pack, clan di attori e artisti comici fondato da Ben Stiller, Will Ferrel, Vince Vaughn e dai fratelli Wilson, di cui Thunder è membro affiliato. Nonostante una sceneggiatura non particolarmente fluida e un racconto tradizionale che avanza col pilota automatico, Una Spia e Mezzo gioca sul rapporto di ‘fratellanza’ (o bromance) tra i protagonisti, ricorrendo all’uso di un linguaggio slapstick e a gag grottesche, al limite del trash, che strizzano l’occhio alle memorabili action comedy degli anni ’80 e ‘90. Un film dalle atmosfere ‘nostalgiche’ e dal sapore retrò, cucito perfettamente sulla pelle di Dwyane Johnson e Kevin Hart, che si divertono a omaggiare duetti memorabili del cinema del passato come quelli formati da Arnold Schwarzenegger e Danny DeVito ne I Gemelli e da Nick Nolte e Eddie Murphy in 48 ore.
Alberto Vella & Andrea Rurali
Recensione pubblicata anche su CineAvatar.it