Dopo essersi cimentato nel genere illusionistico con Now You See Me 2, il regista Jon M.Chu torna alla ribalta con una storia dedicata alle stelle nascenti e alla loro scalata verso il successo: Jem e le Holograms.
Rimaste orfane in tenera età, Jerrica “Jem” Benton (Aubrey Shea Peeples) e la sorella Kimber vengono adottate dalla zia paterna assieme ad altre due bambine, con le quali crescono e formano una famiglia. Le ragazze, ormai ventenni, hanno un sogno nel cassetto: diventare le più grandi rockstar di tutti i tempi restando unite nella buona e nella cattiva sorte.
Un giorno la vita di Jem cambia improvvisamente quando incontra Erica Raymond (Juliette Lewis), una famosissima manager che dopo aver visionato i suoi video amatoriali le offre l’opportunità di lavorare a Los Angeles, muovendo i primi passi nel settore professionistico. Inizierà così per la protagonista un’incredibile avventura nel mondo della musica a coronamento di quel sogno che ha custodito continuamente dentro di sé, non prima però di aver affrontato innumerevoli difficoltà e una scelta assai costosa: rinunciare agli affetti più cari per conquistare la fama e la gloria che desiderava da tempo. Quale sarà la decisione giusta?
La pellicola diretta da Chu alterna momenti divertenti a situazioni alquanto tristi. Le protagoniste sembrano non aver provato molte gioie nella vita, dalla perdita prematura dei genitori alla zia che si ritrova, per una serie di sfortunate circostanze, in gravi difficoltà economiche, ma di sicuro conoscono i veri valori come l’amicizia, l’amore e i legami personali, contrapposti alla sete di denaro della manager di Jem, Erika Raymond. Nonostante ciò, Jem ed Erika risultano simili sotto molti aspetti: la prima porta nel cuore il ricordo del padre scomparso, mentre la seconda quello del marito. Quest’ultima però, sceglie di sopperire a tale perdita servendosi degli altri per i suoi scopi ‘privati’, Jerrica invece condivide ogni cosa con chi le ha voluto sempre bene.
Tratto dall’omonima serie d’animazione popolare negli anni ’80 (a sua volta ispirato alle bambole Hasbro), Jem e le Holograms è un teen movie in versione live action che strizza l’occhio alle nuove generazioni ma si discosta in tutto e per tutto dallo spirito scanzonato del cartoon, diventato oggetto di culto per le sue atmosfere rock, i colori sgargianti e i look trash e grotteschi delle iconiche protagoniste. Il lungometraggio vanta la partecipazione di Juliette Lewis (Strange Days, Cape Fear, Natural Born Killers, Dal tramonto all’alba), artista statunitense che dà quasi l’impressione di aver preso parte alla sua biografia: lontani i tempi in cui era una giovane cantante e leader del gruppo Juliette and the licks.
Tra contese improbabili e sviluppi surreali, il film fatica a ricalcare le orme del predecessore originale e appare come surrogato dell’epoca cross-mediale di YouTube e dei fenomeni globali nati sul web. Un pizzico di coraggio in più e la voglia di rispolverare lo stile camp delle sexy eroine animate, avrebbero sicuramente giovato alla trasposizione di Jem e le Holograms, la cui operazione cinematografica è da considerarsi incompiuta.
Alberto Vella
Recensione pubblicata anche su CineAvatar.it