Il mese di Maggio sta volgendo al termine e, come da tradizione, ripercorriamo con la mente l’evento che l’ha contraddistinto: la 69° edizione del Festival de Cannes. Sono stati dodici giorni all’insegna della bellezza in tante forme, ottime pellicole sui vari schermi, abiti e gioielli da sogno che sfilavano ad ogni ora del giorno e della notte sul red carpet e, immancabile, c’è stato qualche gossip anche se, ad onore del vero, ultimamente la Croisette non è stata fonte di scandali e scoop da capogiri.
Partendo dal punto di forza, i film in anteprima, ricorderemo Mademoiselle e la sua poetica visione del romanzo La Ladra scritto da Sarah Waters, portato indietro nel tempo, in un luogo e un’epoca molto diversi ma ricchi di fascino. Il coreano Park Chan-wook ha realizzato un’opera ricca di suspense e sensualità, scevra di scene morbose e fini a sé stesse, incorniciata da una fotografia avvolgente, a volte calda altre volte più sinistra, sempre intrigante e perfetta.
Rimanendo in tema di lembi di pelle e di sensualità, in molti siamo rimasti folgorati sulla via di Damasco da Elle alias Michèle, violata e abusata a più riprese, oggi donna forte e fiera, ribelle e veramente libera, indipendente da morale e perbenismo che, una volta aggredita in casa propria, reagisce a suo modo. Lei è una strepitosa Isabelle Huppert, dietro la macchina da presa c’è il regista di Basic Instinct, Paul Verhoeven. Il duo crea un thriller che trasuda cinismo, sarcasmo, irriverenza, da standing ovation.
Partendo dal presupposto che l’80% di quanto visto si tramuterà in un must durante la stagione cinematografica a venire, e avremo quindi ancora occasione di parlarne, usciamo dalle sale per ripensare alla Monté de Marches e a quanto avvenuto ai gala dei lungometraggi in concorso. Nel Grand Théâtre Lumière ricorderemo gli applausi, le risate inaspettate, i buuu alle pellicole poco convincenti – su questo frangente The Last Face non ha avuto eguali: è andato al massacro – e le lacrime di Xavier Dolan una volta vincitore.
All’esterno, ai piedi della famosa scalinata, è stata tutta un’alternanza di haute couture e volti cattura-selfie. La battaglia di questo 2016 è avvenuta anche qui giocando sui centimetri di pelle mostrati e sul lasciare poco all’immaginazione. Modelle, socialite e attrici scosciate, scollate, agghindate con abiti molto nude e bijou molto costosi. Dalla sorellina della burrosa Kim Kardashian, Kendall Jenner, alla piccola di casa Hadid, Bella, era tutto un vedo (molto)/ non vedo (poco). A sorpresa, però, pure gli uomini hanno avuto un rappresentante d’eccezione: la rockstar Iggy Pop non è venuta meno all’etichetta e si è presentata con un bel completo alla prima del documentario in suo onore, dimenticando tuttavia la camicia. I fan erano a dir poco in visibilio!
Sul lato più frivolo, invece, sono due le coppie allo scoppio di cui si è parlato: di Valeria Golino che presentandosi al fianco di Riccardo Scamarcio ha zittito il chiacchiericcio di disillusioni, rotture e tradimenti; e del gelo che sarebbe regnato tra Sean Penn e Charlize Theron, finito con un consolatorio abbraccio e un materno bacio sulla guancia da parte di lei.
Chiudiamo col gossip fuori Palais, a Cannes pare sia nata una coppia: Orlando Bloom e la cantante Katy Perry. I due sono stati avvistati insieme ad un party esclusivo d’altro canto, si sa, al romanticismo della Costa Azzurra è difficile resistere…
In attesa dell’edizione numero 70 del Festival, vi ricordiamo il nostro diario di quanto visto, letto e sentito, raggiungibile con un clic QUI
Vissia Menza
n.r.d. Le parole in rosso contengono link alle nostre recensioni e ad approfondimenti esterni. Per questi ultimi un grazie particolare va a Laura Frigerio e a DireDonna.it
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”