“Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.” (Woody Allen)
È questo il vantaggio di chiamarsi Woody Allen. Oggi 1 dicembre è una ricorrenza che gli amanti della settima arte non possono assolutamente dimenticare: è il compleanno del geniale Maestro premio Oscar®. L’anti-divo per eccellenza, i cui lavori hanno portato fortuna alle sue muse (e fatto vincere non poche statuette), il padre di Io e Annie (il suo film più visto), del meraviglioso Hannah e le Sue Sorelle (tra i più amati dalla critica), del campione di incassi Midnight in Paris e dell’imminente Irrational Man (in sala dal 16 dicembre), raggiunge oggi un traguardo importante, quello delle 80 primavere.
Nato Allan Stewart Königsber nel quartiere del Bronx (New York), in una famiglia d’immigrati europei, si narra che la prima volta in cui mise piede in un cinema (all’età di tre anni, per vedere Biancaneve e i sette nani) rimase stregato al punto da segnare per sempre la sua esistenza e farlo diventare, anni più tardi, un artista tout court, non solo attore ma anche comico, scrittore, sceneggiatore, musicista e, ovviamente, regista. Brillante sin dalle scuole, grande osservatore e uomo di immensa cultura, amante del cinema impegnato e studioso di psicanalisi con la passione per Freud, Woody Allen è considerato il più “occidentale” dei cineasti americani e anche uno dei più assidui frequentatori della macchina da presa. La sua media di realizzazione è impressionante: dal lontano 1982 le sue pellicole sono approdate, anno dopo anno, con estrema puntualità nelle sale mondiali, per la gioia di milioni di fan che continuano ad attendere con ansia l’uscita dei suoi ultimi lavori. Un film ogni 12 mesi, una cadenza regolare che, ad eccezione del monumentale Clint Eastwood (a parte qualche anno ‘bucato’) solo pochi sono stati in grado di mantenere.
Sublime esponente dell’umorismo e di una comicità basata su elementi tanto assurdi e surreali quanto comuni e palesi, i suoi aforismi vengono spesso citati e omaggiati. Durante gli anni è riuscito a costruire un personaggio su misura ritagliato perfettamente sul proprio stile e aspetto fisico, traendo ispirazione da esponenti del cinema internazionale quali Ingmar Bergman, Federico Fellini, Bob Hope e Groucho Marx.
Guru dello humour più eclettico e sofisticato, l’istrionico Maestro è un personaggio molto ambito dalle star di Hollywood, con cui ha avuto modo di collaborare durante la sua straordinaria carriera: impossibile non ricordarlo al fianco (o nella direzione) di Diane Keaton, Mia Farrow e, in tempi recenti, Mira Sorvino, Scarlett Johansson e Penelope Cruz, oltre ad attori del calibro di Leonardo Di Caprio, Alec Baldwin e Owen Wilson. Anche se la sua vera portafortuna, ed elemento distintivo della maggior parte della sua produzione, è stata lei, la sua città: la magica, sontuosa, inebriante e insostituibile New York.
Passando, negli anni, dalla commedia leggera (Il dormiglione) a quella più impegnata (Radio Days), con parentesi drammatiche ai limiti dell’angosciante (Crimini e Misfatti) sino a raggiungere opere raffinate, intrise di suspense e ilarità (Misterioso omicidio a Mahattan), Allen è riuscito a conquistare il cuore del pubblico europeo e quello di casa propria facendosi perdonare anche lavori non proprio convincenti e perfettamente riusciti (To Rome with Love).
Un protagonista assoluto che negli anni ha saputo mettere d’accordo critica e pubblico, ritagliandosi un posto d’onore nel firmamento del cinema.
Happy Birthday Woody
Vissia Menza e Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su CineAvatar.it
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