Quante volte vi è capitato di incontrare coppie che si sentono a disagio in pubblico, che preferiscono vivere la propria dimensione affettiva lontano da occhi estranei, probabilmente indiscreti? Spesso questa condizione cela un problema: uno dei due non è del tutto convinto e/o è in crisi, non è sicuro di fare la cosa giusta, ha paura di essere se stesso o del giudizio degli altri.
Le pene d’amore sono le più antiche del mondo, dicevano i nostri nonni, udire battere forte il cuore ci fa sentire vivi e migliori quindi, nonostante le mille sofferenze, ogni volta che una relazione finisce ci rimettiamo in piedi e… ci ricaschiamo: siamo sempre a caccia di fremiti, emozioni, passione.
Il nuovo film di Maria Sole Tognazzi è una commedia ed è romantica, è una dolce storia, molto reale. Il suo IO e LEI è come il nostro io e lei/ io e lui. Ci parla di famiglie moderne, di genitori divorziati che si sono rifatti una vita, di figli alle prese con le prime fidanzate, e degli errori fatali che incrinano gli equilibri di coppia. La regista prende per mano la sua protagonista e la conduce attraverso tutto questo, con grazia, delicatezza, leggiadria e molto, molto, amore. Amore per l’essere umano e la sua parte vulnerabile. Amore per i sentimenti e la loro fragilità. Amore per la vita e la sua poesia.
Federica è un architetto, ha divorziato da anni, ha un ottimo rapporto con l’ex-marito che ora ha una nuova giovane compagna. Pure Federica ha una relazione stabile ma qualcosa la rende inquieta. Un giorno, per caso, incontra un amico di vecchia data, e succede il terremoto. La donna inizia una relazione clandestina, viene colta in flagrante e buttata fuori di casa. Olè, il dramma è servito. Ma al posto di dare il via a un polpettone sdolcinato, a un melodramma sopra le righe a tratti stucchevole, IO e Lei rimane una commedia, un po’ triste, mai troppo drammatica, che non rinuncia alla leggerezza e, soprattutto, non scivola nel frivolo.
Il merito va alla sceneggiatura, non caricaturale o improbabile, e al cast scelto con cura. Margherita Buy è la nostra insicura Federica, che, con lo scorrere dei fotogrammi, si trasforma in colei che tiene le redini del gioco. Mentre nei panni di “lei” c’è una Sabrina Ferilli di una bravura davvero inattesa. Un suo sguardo, la vibrazione del labbro, gli occhi fissi e capiamo esattamente quale esitazione, quale paura, quale pensiero stia passando nella mente della sua Marina. Una donna tanto forte e passionale quanto distrutta dagli eventi.
Se vi state domandando come mai non abbia ancora etichettato come gay/lesbo/omo quest’opera è perché trovo sia del tutto superfluo, quasi fuori tema. Volere bene, tradire, avere dubbi, sbagliare, sono situazioni universali, senza patria o certificato di appartenenza. Quindi, confermo: questa è la storia di due donne, adulte, mature e consapevoli, che si mettono in gioco e commettono errori. Tutto è normale e nulla chiassoso.
IO e LEI è un racconto delicato, leggero, dolce ma attento nel parlare di quel misterioso sentimento che è l’amore, la ricerca della felicità, la paura di perdere tutto, e vale sicuramente il biglietto.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”