Recensione di Asino Vola, il film di Marcello Fonte e Paolo Tripodi in anteprima in Piazza Grande a Locarno 2015.

una scena del film Asino vola - Photo: courtesy of Festival del film Locarno

una scena del film Asino Vola – Photo: courtesy of Festival del film Locarno

Il Festival del film Locarno di quest’anno si è concluso ieri e ha calato il sipario regalando al popolo festivaliero una prima mondiale. Tradizionalmente, la domenica dopo la premiazione è dedicata alle opere vincitrici e a un’ultima proiezione in Piazza Grande, orientata alla famiglia, dedicata al pubblico del futuro, i bambini. L’evento speciale del 2015 è stato Asino Vola, squisita storia di un sogno che diventa realtà, di un amore verso la musica che non conosce ostacoli, di un bambino che non intende darsi per vinto.

Asino Vola, è una favola che narra come sia scoccata la scintilla tra il direttore d’orchestra Maurizio e la sua amata musica. Per farci capire come sia giunto nel teatro in cui lo incontriamo, chiude gli occhi e torna bambino. Ci porta in provincia, in Calabria, dentro una baracca. Lì è cresciuto il nostro virtuoso, con una mamma apprensiva, sempre sudata e incline a urlare, e un padre gran lavoratore, un po’ burbero ma con un cuore di marzapane. E sarà proprio quest’ultimo a dargli una mano per ottenere il suo primo tamburo, vecchio e più grande di lui, unico mezzo in grado di aprirgli uno spiraglio verso il meraviglioso mondo delle sette note.

La determinazione dello smilzo Maurizio sfiancherà mamma Rosa e papà Peppino, commuoverà mezzo paese e lo condurrà al successo. Anche tra i presenti non va meglio: siamo tutti assorbiti, tifiamo per lui ma, data la realtà che lo circonda, temiamo che il futuro possa riservargli molte prove senza garanzia di vittoria. È quindi un sollievo per tutti il meritato lieto fine.

una scena del film Asino vola - Photo: courtesy of Festival del film Locarno

una scena del film Asino Vola – Photo: courtesy of Festival del film Locarno

Il film è diretto da Marcello Fonte e Paolo Tripodi ed è nato grazie a un’amicizia di lunga data. Come capita al nostro protagonista, la proiezione di ieri è stata un sogno che si è realizzato dopo anni di lavoro.

Con una durata di poco più di un’ora, la storia di Maurizio e della sua risolutezza nell’inseguire un tamburo ci incanta. La pellicola è destinata ai bambini ma gli adulti non si annoieranno. Troppa la poesia, troppa la curiosità, troppa la bravura dell’attore più giovane, Francesco Tramontana, che ci porta nella fiumara, il campo giochi in cui può fantasticare e raggiungere l’impossibile. Maurizio non conosce limiti, parla con gli animali e punta al successo. In un certo senso è un vero super-eroe.

Asino Vola, ti lascia un dolce retrogusto. Ti manda a casa con il sorriso, con la voglia di lottare per i tuoi desideri e con una rinnovata passione per la musica. Esatto, la musica è co-protagonista e sono sicura che in molti, dopo aver visto questo film, avranno voglia di avvicinarsi a uno strumento musicale per scoprirne la melodia.

Non sappiamo quando arriverà nelle sale ma il consiglio è di non lasciarvelo sfuggire.

Vissia Menza

una scena del film Asino vola - Photo: courtesy of Festival del film Locarno

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