Non è semplice parlare e rendere attraenti gli Impressionisti nel 2015. Pronunci “impressionismo” e anche coloro che non sono innamorati follemente della pittura francese del XIX° secolo, probabilmente citeranno Monet, Manet, Renoir, Degas e Cézanne. I più giovani, freschi di studi, potrebbero addirittura deliziarci con aneddoti sulle origini dell’epiteto (dal quadro Impression: soleil levant di MONET) e sulla sua iniziale connotazione negativa, anzi, spregiativa. Eppure, nel 2015 gli Impressionisti posso ancora stupire.
Quattro musei – i Musée Du Luxemburg e Musée d’Orsay di Parigi, la National Gallery di Londra e il Philadelphia Museum Of Art – hanno, infatti, unito le forze e sono riusciti a creare una mostra itinerante, mastodontica (se fossimo al cinema la definiremmo un vero kolossal) e per qualche giorno, con la collaborazione di NEXO Digital, pure un evento cinematografico (qui l’elenco delle sale aderenti all’iniziativa).
Vi state domandando quale sia il loro asso nella manica? E’ Paul Durand-Ruel.
Chi era costui? Era l’uomo che rischiò venti volte la bancarotta pur di supportare Monet, Manet, Pissarro, Sisley, Degas e gli altri esponenti di quell’arte moderna, che tanto faceva paura e veniva rifiutata dalla scena ufficiale europea del secondo ‘800. Dopo la visita all’esposizione universale di Parigi nel 1855, dove si innamorò di Delacroix, Paul Durand-Ruel per anni fu l’unico a credere nella corrente che si contrapponeva all’impolverata pittura accademica, e dal 1870 (quando incontrò per la prima volta il gruppo di impavidi artisti) dei futuri Impressionisti. Non è quindi un caso che un riconoscente Monet scrisse: “senza Durand-Ruel saremmo morti di fame, tutti noi impressionisti”.
Dobbiamo quindi ringraziare la buona sorte che ha fatto appassionare il signor Durand-Ruel non all’arte della guerra (era destinato alla carriera militare) bensì all’arte del dipingere en plein air. Perché è a lui che dobbiamo il trionfo della pittura che segnò la fine del XIX° secolo e l’inizio del XX° ed è attraverso i suoi occhi che è stato creato il meraviglioso viaggio di oggi. Un viaggio tra i tanti dipinti esposti a Londra (sino a fine mese) e, solo per qualche giorno (il 6 e 27 maggio 2015) accessibili a tutti, andando semplicemente al cinema.
Cosa vi aspetta?
Vi aspetta il racconto della vita di un uomo che sapeva vedere lontano e divenne il primo mercante d’arte, moderno nella concezione e nelle scelte. Vi aspetta una delle più colorate e avvincenti pagine di storia della pittura. Vi aspettano le testimonianze di come un sogno sia riuscito ad avverarsi e di come un gruppo di persone, considerate folli perché controcorrente e diverse, sia riuscito a farsi amare. In un certo senso, vi aspetta una vera favola ricca di sorprese e con un incredibile lieto fine.
Gli IMPRESSIONISTI, quindi, è una mostra imponente per il numero di opere raccolte e imperdibile per l’interessante prospettiva scelta. Passeggiando (anche solo virtualmente) tra le tele vi troverete difronte il “Port de Boulogne” (Manet), “Springtime” (Monet), “The Ballet Class” (Degas), “Dance in the Country” (Renoir) e proverete un’emozione, un fremito, una gioia unica che, per qualche istante, chiudendo gli occhi, vi riporterà indietro e v’illuderà di essere un trentenne di nome Paul Durand-Ruel il giorno in cui, per la prima volta, vide gli Impressionisti.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”