A inizio Festival, in apertura dell’infuocato primo weekend, è stato presentato, fuori concorso, il nuovo film di Woody Allen. Il cineasta newyorchese, dopo qualche anno di assenza, ha scelto la Croisette per il debutto del suo IRRATIONAL MAN. Un film in un certo senso inatteso, diverso da ciò che molti credevano di vedere, motivo per cui ho preferito meditare per qualche giorno prima di parlarne. Ma oggi, in attesa di scoprire i vincitori di questa 68° edizione del Festival, è giunto il momento.
Un brillante professore di filosofia, Abe Lucas, da qualche anno allo sbando, approda in una scuola di provincia, pronto a creare nuovo scompiglio. Una promettente studentessa, Jill Pollard, subirà presto il suo fascino facendo ingelosire il giovane e innamoratissimo fidanzatino e la professoressa frustrata, moglie trascurata, che sogna di sedurre il collega. Eccovi serviti i quattro protagonisti del nuovo film di Woody Allen proiettato a Cannes, IRRATIONAL MAN.
Ed è un uomo davvero irrazionale il suo Abe, pingue, svogliato e infervorato esclusivamente durante le lezioni. A casa lo aspettano solo la bottiglia, il blocco dello scrittore e un gran vuoto esistenziale. L’uomo riesce a tenere testa a Kant, e a una classe di ragazzini assetati di conoscenza, ma tra le mura domestiche, in compagnia solo dei suoi demoni, l’autodistruzione regna sovrana.
Complice una tesina intrigante, Abe inizia a stringere amicizia con la brillante Jill. Per un po’, il loro rapporto sarà innocente e intellettualmente stimolante, poi, un giorno, in un caffè, per caso, cambierà tutto. La voglia di vivere s’impossesserà di Abe e lo condurrà su un sentiero costellato di azioni, amori e sospetti mai provati prima e il dramma condito di sottile ironia, incorniciato da un fotografia scura, ma non cupa, si trasformerà in un giallo alla vecchia maniera.
Nessuna angoscia alla “Crimini e Misfatti” e nessuna battuta alla “Misteriosi Omicidi a Manhattan”. Il nuovo film del cineasta newyorkese è sobrio, ritmato da ottimi dialoghi e con un finale che gli è valso l’applauso della stampa, notoriamente poco incline a esser clemente con Allen. È, infatti, innegabile che il regista abbia collezionato un numero sbalorditivo di successi e questo viziarci per decadi ci ha reso sempre più ingrati e capricciosi: se non ci stupisce con effetti speciali, non sappiamo accontentarci. Woody Allen deve regalarci ogni volta una pellicola diversa dalle precedenti, migliore, sbalorditiva. Insomma, vogliamo la luna nel pozzo, senza renderci conto che l’opera meno riuscita di Allen è superiore alla maggior parte di ciò che ci viene spacciato per grande cinema.
Quello che abbiamo visto sulla Croisette è un film maturo, equilibrato, con tutti quei segni distintivi che ci hanno fatto amare le opere del regista. Dietro le quinte c’è sempre Santo Loquasto, in sottofondo il jazz tanto amato dall’autore, e sullo sfondo non ci sarà l’immancabile New York, ma rimaniamo in America. L’atmosfera è carica di speranza e soprattutto attenta a non perdere mai un equilibrio fine e speciale che rende IRRATIONAL MAN uno di quei film da vedere e rivedere. E’ così ricco di rimandi intriganti, di citazioni da approfondire, di battute sottili, che una sola visione è riduttiva. E poi, c’è quella suspense dal sapore retrò che, personalmente, mi ha fatto tornare bambina. Sensazione davvero impagabile.
Interpreti di questo magico lungometraggio sono un imbolsito Joaquin Phoenix, sempre perfetto; Emma Stone, che continuo a ritenere sopravvalutata; e un’effervescente Parker Posey, piacevole come di consueto.
Non so ancora quando arriverà da noi IRRATIONAL MAN, il mio consiglio è di annotarvelo e non perderlo.
Vissia Menza
Last update on Dec.15th: il film uscirà nelle sale italiane il 16 dicembre 2015
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”