Anno 2013, la Grecia ammalia il Lido, lo sconvolge con il suo “Miss Violence” e ritorna a casa con quattro premi.
Anno 2014, la Grecia approda sulle sponde elvetiche del lago Maggiore con “A Blast” e sembra determinata a portarsi a casa un Pardo. Arrivati al giro di boa, il gioco si fa sempre più duro: a dare del filo da torcere ai film c.d. da Festival ci pensano la nuova Russia, la Sardegna e ora pure la Grecia.
“A Blast” è un’opera che s’apre a cento all’ora, in modo concitato, nel cuore della notte, a bordo di una macchina. Al volante c’è una donna, bionda, muscolosa, attraente e concentrata. Il suo nome è Maria ed è determinata a lasciarsi tutto alle spalle. Ma cosa le è successo esattamente per prendere una decisione tanto estrema?
La protagonista della pellicola, girata da Syllas Tzoumerkas, è una vera eroina dei tempi moderni, ci piace in particolar modo perché da donne la sentiamo vicina. I suoi problemi diventano subito anche i nostri, in molti li abbiamo vissuti, li stiamo gestendo, li abbiamo visti o temiamo di doverli affrontare domani. Dopo la bella e patinata “Lucy” di Luc Besson, col volto della sensuale Scarlett Johansson, oggi i riflettori sono puntati sull’altrettanto bionda e attraente Aggeliki Papoulia, alias Maria.
Maria è giovane e in forma, è sposata, ha tre figli e – soprattutto – un uomo che la ama. Non si comprende quindi cosa possa mai turbarla tanto. Ed è proprio quella crescente curiosità a tenerci incollati allo schermo sino all’ultimo minuto. La narrazione progredisce su tre piani temporali, non troppo distanti, con protagonista sempre Maria, perno di una famiglia allargata che vive sotto il medesimo tetto. I problemi affiorano man mano insieme ai dubbi, perché manca sempre un tassello del mosaico.
Quest’eroina dei tempi moderni prende la vita di petto, risolve i problemi con grande senso di responsabilità, senza mai piangersi addosso: la famiglia deve essere protetta soprattutto se sullo sfondo c’è la Grecia degli ultimi anni, con il crollo economico, la crisi del lavoro, le manifestazioni e la paura di perdere tutto.
Il film è intenso, con una luce caldissima, molto mediterranea, e racconta di emozioni straripanti: di amori impetuosi, di timori violenti, di soluzioni prese nella concitazione generale. C’è talmente tanta energia sullo schermo che fuoriesce, invade la sala e ci contagia. Nonostante sia un dramma al termine della proiezione ci sentiamo tutti più carichi e pronti ad affrontare la giornata con rinnovato vigore.
Il cinema greco degli ultimi anni si dimostra forte, ha molto da dire e riesce a farlo in modo tanto diretto quanto spiazzante e doloroso. Si dice che le popolazioni del Mar Mediterraneo siano passionali a causa di quel clima caldo e avvolgente che le caratterizza. I registi greci lo dimostrano ogni volta che ne hanno occasione. “A Blast” è potente, con una confezione degna del miglior cinema internazionale e si merita la sua chance. Noi non vediamo l’ora di scoprire chi vincerà questa sempre più interessante 67° edizione del Festival del film.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”