Anche a Cannes c’è stata la sera della standing ovation; anche a Cannes sono riuscita a ritrovarmi in mezzo ad un pubblico in visibilio per dieci lunghi minuti; anche a Cannes la gente sa emozionarsi, ma qui accade sull’onda del trasporto provocato da… un documentario! Perché “Caricaturistes – Fantadessins de la Democratie” ė un progetto coraggioso, perché ci vuole uno spessore non comune ad esporsi in prima persona per un ideale che ai giovani pare non essere caro: la libertà e quel rispetto che non sempre sono cosa ovvia e dovuta.
Radu Mihaileanu ha tanto voluto e sentito questo progetto e con Stéphanie Valloatto è riuscito a fare un film dal messaggio potente, dalla trama (si, si ,proprio trama) intrigante e ricca di suspense. E questa volta per me ė davvero difficile. Oggi commento un’opera dedicata al delicatissimo mondo della libertà di espressione, delle varie forme di dittatura e di stupidità umana, e quest’ultima ė davvero senza una terra di origine.
Dodici impavidi disegnatori, vignettisti, fumettisti, da anni prendono in giro con intelligenti ironiche vignette i rispettivi governi, regimi, e rischiano ogni giorno che qualcuno si offenda e decida di spezzare loro le dita (nel migliore dei casi). Perché ci sono paesi come il Venezuela in cui ogni volta che si acquista un bene di uso comune si devono lasciare i propri dati (anche per una fetta di anguria!) quindi l’idea di fare satira politica ė pura follia. E perché ancora oggi, nella vicina Russia post-Perestroika, si preferisce diventare tassisti abusivi piuttosto di finire in Siberia a causa di una vignetta.
Le incredibili storie di questo gruppo di “matti”, che hanno sfilato sul palco della sala Sessantesima qui a Cannes, sono diverse, da brividi, ma accomunate dalla voglia di migliorare il mondo, di rischiare la propria incolumità per lasciare ai giovani una società in cui viga la libertà di parola, di critica, di lavorare, di movimento. Per diffondere i diritti e disincentivare i tentativi volti alla loro eliminazione. Essi, infatti, non sono un atto ovvio e dovuto, come i nostri mediterranei e ingenui occhi credono.
“Caricaturistes” non ė solo una prova di coraggio, ė un grande progetto (e lo prova il fatto che abbia il sostegno delle Nazioni Unite), ė un filmato istruttivo che potrebbe (anzi, in alcuni casi dovrebbe) venire mostrato nelle aule scolastiche; ė la prova che l’intelligenza, l’umorismo, la voglia di libertà e di rispetto, siano concetti universalmente condivisi, in grado di unire popoli con usi, costumi e tradizioni differenti. Vedere un signore francese, un israeliano e un palestinese chiacchierare amabilmente e combattere uniti per la medesima causa ė la prova che il denaro e il potere diano alla testa e portino alla diffusione di concetti sballati che, tra le masse tenute nell’ignoranza forzata, dilagano come la peggiore delle pestilenze!
Ė un dovere parlare di libertà in generale, di libertà di parola e di istruzione nel particolare, perché la parola e il disegno sono l’unica arma che le folle hanno per arginare i deliri di onnipotenza di una manciata di personaggi che però – ahinoi – riescono a provocare danni planetari.
Vissia Menza
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Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”