Nicole Kidman in "Grace of Monaco" - Photo: courtesy of  Lucky Red

Nicole Kidman in “Grace of Monaco” – Photo: courtesy of Lucky Red

Sono giorni che divampa la polemica e si sentono solo notizie riguardanti il Principato di Monaco che “si dissocia” dalla produzione e i Grimaldi che saranno i grandi assenti all’apertura di Cannes 67. Il film sulla compianta Principessa Grace, non pare essere piaciuto agli eredi e potremmo andare avanti per ore a raccontarvi i rumors, perché ieri ha preso il via la nuova edizione del Festival e i riflettori erano tutti puntati verso il Palais e verso quell’opera, tanto chiacchierata, designata ad aprire le danze in questo maggio 2014.

“Grace of Monaco” è stato proiettato per la stampa qualche ora prima che l’algida Nicole Kidman e il resto del cast facessero la loro apparizione sul tappeto rosso, e la reazione è stata freddina. Siamo al festival del cinema più blasonato del continente, si pretendono i fuochi d’artificio e… sino ad ora ci sono stati, ma non per la qualità della pellicola vista.

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Sia chiaro, si è sentito tanto chiacchiericcio, le polemiche non accennano a spegnersi, ma del contenuto dell’opera, degli attori e delle scelte del regista, si è udito poco, tutto è passato in secondo piano. Quindi vediamo un po’ cosa accade in due ore di filmato. Magari, comprenderemo di più sulla furia che sta oscurando la recitazione di tante star del cinema.

Gli eventi sono quelli che si susseguirono nell’anno 1962, in concomitanza con le tensioni tra Ranieri e De Gaulle. Un braccio di ferro che riguardava il sistema di tassazione del piccolo Stato a favore dei grandi imprenditori. Ciò faceva trasmigrare molti capitali di facoltosi francesi nel minuscolo Principato suscitando le ire del Presidente francese. Da un lato seguiamo il Principe nella sua lotta per il trono e per gli ideali in cui crede. Dall’altro c’è la sua sposa, l’americana di umili origini, l’attrice musa di Hitchcock, la star vincitrice di un Oscar® che ha mollato tutto per vivere una favola che però ora si sta trasformando in un matrimonio in crisi per divergenze culturali, incomprensioni linguistiche e le lotte di potere.

Frank Langella e Nicole Kidman in "Grace of Monaco" - Photo: courtesy of Lucky Red

Frank Langella e Nicole Kidman in “Grace of Monaco”
Photo: courtesy of Lucky Red

Ciò che realmente avvenne dentro le mura del Palazzo di casa Grimaldi non lo sapremo mai, il regista ci romanza una possibile versione. E fin qui non possiamo obiettare nulla, neppure l’attribuzione dei ruoli. Tim Roth e l’aplomb dimostrato ė coerente con quello che un capo di Stato si presume tenga in situazioni di crisi. La fragilità che esprime Nicole Kidman ė la logica conseguenza dei timori che possono pervadere una donna in terra straniera. La fotografia, calda, dorata, retrò, ricorda i film d’epoca ed ė una dolce carezza che patina gli eventi ben collocandoli sulla linea del tempo. Ciò che non convince risiede altrove.

In molti, probabilmente, hanno storto il naso per le tante inquadrature lente e ravvicinate da soap anni ’80; per i dialoghi da Casa nella Prateria, poco coerenti con quanto capita nel mondo reale; per l’atmosfera che aleggia, magica e senza tempo, che vorrebbe aiutarci a percepire la favola di Grace e invece mantiene le distanze dallo spettatore tramutandosi in aria da lussuoso sceneggiato per la TV; per essere bello ma senz’anima. Dopo Diana, ora è il turno di Grace. La pellicola non è un disastro, è davvero ben confezionata e farà la gioia dei fan del canale CINEMA Passion di SKY, ma l’evidente patina fa scivolare nell’oblio qualsiasi intento non romantico e mortifica, nel suo insieme, tanto lavoro.

Vissia Menza

Grace di Monaco - Trailer italiano definitivo