Regni lontani, castelli incantati, luoghi magici in cui Principesse dolci e bellissime vengono salvate da principi azzurri a cavallo di bianchi destrieri popolano da sempre i sogni che ci portiamo nel cuore sin da bambini. Crescendo, i tempi sono cambiati, le donne sono divenute più forti, consapevoli e indipendenti, gli uomini forse son un po’ più confusi e si sono messi a fantasticare più di noi. Una cosa però è rimasta inalterata nel fluire del tempo: ai ricordi e alle favole non rinunciamo. E casa Disney questo lo sa, dalla fine degli anni ‘20 ci narra storie dal morbido tratto e dal forte messaggio che ci hanno appassionato e regalato momenti che ancora custodiamo gelosamente nella memoria.
È dicembre, il Natale sta arrivando, l’inverno è davvero alle porte e una nuova animazione, puntuale, è in sala: nei cinema c’è Frozen – Il Regno di Ghiaccio. Una moderna favola. Una dolce storia di graziose Principesse dagli immensi poteri, col cuore di ghiaccio e un possibile futuro raggelante. Un’avvincente fiaba, ricca di divertenti situazioni prima di volgere al lieto fine.
Esatto! È cambiato il secolo, ci si è adattati alle esigenze dei piccoli spettatori, le tecnologie si modificano in continuazione (il 3D oramai è immancabile al punto che neppure lo notiamo più), ma al lungometraggio di animazione Disney, equilibrata unione di tradizione e innovazione, non possiamo fare a meno.
Con le temperature esterne che si avvicinano allo zero, la visione sullo schermo di un mondo gelato ci provoca qualche sussulto. Perché “Frozen” parla di freddo, d’inverni fuori programma, di bufere e di palazzi di ghiaccio, ma soprattutto di amore vero: tra sorelle, tra amanti, tra popolo e governanti. Due bambine tanto unite quanto belle, infatti, vengono separate assecondando la paura dell’ignoto, delle conseguenze di un uso maldestro delle proprie abilità, della poca fiducia in se stessi. Ma la sventura incombe e le due sorelle, che non si vedono da decadi, presto dovranno affrontarsi e… sarà l’inizio del disastro.
Di nuovo la paura è fondamentale, la poca comprensione delle proprie potenzialità porta a una cattiva interpretazione degli eventi e ad un volontario esilio in cima alle montagne di una delle due fanciulle. L’altra, per salvarla da questa follia, lascerà il proprio regno in balia delle intemperie e di un giovanotto dall’apparente nobile animo. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene ma prima che ciò accada, le disavventure, le prove di coraggio e di amore, saranno tante.
Il viaggio alla volta del Regno di Ghiaccio è canterino, zuccherino, luccicante e brillante. Il percorso interiore e fattuale dei protagonisti è intrigante, peccato quindi la versione italiana abbia deciso di riscaldare i cuori di grandi e piccini con abbondanza di canti grondanti melassa. Non proprio un musical, neppure un dramma strappa lacrime al punto da necessitare di un contraltare caldo e melenso, solo un film in cui la presenza del doppiaggio ha comportato un adattamento alla cultura mediterranea che pare amare storie sdolcinate ben più di quanto ricordassimo.
Nonostante questo appunto, la storia delle Principesse Anna e Elsa è colorata e stellata, e la sua prevedibilità (ad occhi adulti!) è una ventata di aria fresca… anzi frizzante, e una tappa imprescindibile al cinematografo!
Voto: Promosso. L’intrattenimento e il divertimento saranno copiosi e qualora iniziasse a nevicare, i genitori non avranno un attimo di tregua :)
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”