Cosa succede?
In breve…
Juliette ha 25 anni, vive da sola in uno splendido appartamentino con vista sui tetti parigini, è senza meta e vorrebbe diventare scrittrice, nel mentre però è disoccupata, va ogni sera a feste o per locali con gli amici, non si impegna in una relazione stabile, insomma, tira avanti senza assumersi responsabilità, sino al giorno in cui la vita le porrà un aut aut. La ragazza dovrà sfruttare la sua sensibilità per diventare grande, dovrà decidere se prendersi cura di se con un lavoro qualunque oppure seguire seriamente le proprie aspirazioni, e dovrà porre le basi per dei rapporti affettivi sani e duraturi, in famiglia come con gli altri. Ce la farà?
Un piccolo commento
Il giovane regista Pierre Godeau arriva a Roma con Astrid Bergès-Frisbey per presentare in concorso nella sezione autonoma Alice nella Città, un film delicato, una gentile ma molto lucida fotografia di una generazione che ha avuto tutto e non vuole responsabilizzarsi sino al giorno in cui non sia necessario. In “Juliette” non ci sono provocazioni, non ci sono frasi o inquadrature forti, non c’è voglia di shoccare, é solo l’immagine di una società che sta bene.
Lo vedo, non lo vedo, lo vedo, non lo vedo…
Indecisi? Non usate le margherite!
Chi non ama il genere drammatico, chi cerca emozioni forti, magari con una buona dose di adrenalina, oppure chi vuole ridere, ma anche chi vuole piangere a tutti i costi, o non è interessato alle nuove generazioni perché fermo nelle proprie convinzioni, non troverà stimoli in questa pellicola.
Opera per cine-esploratori, per coloro che amano la sobrietà e quelli che cercano sempre nuovi spunti di riflessione. La splendida capitale francese per una volta non ruba la scena, nonostante l’accurata fotografia ci regali un punto di vista luminoso e intrigante. La musica è scelta con cura e ci propone titoli interessanti, da cercare ed esplorare. Questa è la generazione Y.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”