E’ che io con Baricco ho un rapporto così.
Che io per mesi, anni, non lo considero proprio. Poi qualcosa o qualcuno me lo riporta alla memoria ed in tre settimane mi rileggo tutto-ma-proprio-tutto quello che ha scritto, con una spiccata preferenza per “Oceano Mare” e per i due “Barnum”. La scimmia non mi passa più e finisco per fare notte su YouTube, alla ricerca di spezzoni di “Pickwick, del leggere e dello scrivere”, trasmissione televisiva del 1994 a cui devo una parte della mia fascinazione – già ampiamente in fieri – per la lettura.
E siccome quello che sto per dire ha un collegamento con quei video, eccone uno:
Ecco, con “Una certa idea di mondo” – volume che raccoglie gli articoli pubblicati su Repubblica e dedicati ai migliori cinquanta libri da lui letti negli ultimi dieci anni – Baricco mi ha trascinato in una nettissima madeleine. Leggevo e rivedevo la piccola televisione nello studio in cui guardavo Pickwick, mi stendevo sul divano ed avvertivo il duro sedile dello sgabello su cui mi arrampicavo nel ‘94, prendevo appunti e sentivo sulle papille gustative il sapore (che oggi definirei orribilmente chimico) del cono all’amarena che mi gustavo allora.
Ora, mi sembra evidente che il Nostro ottenga ben poche simpatie. E’ oggettivamente un (bel) po’ snob, e l’atteggiamento è quello di qualcuno in grado di riempire un paio di container con il proprio ego, ed avanzarne ancora. Ma non c’è dubbio neppure che l’uomo sia estremamente intelligente, che abbia un dono divulgativo pari a pochi altri e che riesca ad avvicinare al mondo della cultura, dell’arte, della musica e della letteratura come pochissimi altri. Ed è un pregio che compensa ampiamente difetti simil-narcisistici o un’aria lievemente supponente. Ne abbiamo bisogno, sia chiaro. In “Una certa idea di mondo” c’è quel Baricco lì, quello che affascina e che ti costringe a prendere febbrilmente appunti, inserendo romanzi in wishlist e prosciugando l’ITunes Card sullo store degli ebook. Consiglia biografie sportive e saggi, romanzi noti e meno noti, e ti domandi se non sia giunto il momento che torni in TV, a far nascere il tarlo della lettura in tanti altri giovani.
Per i più curiosi, l’elenco dei 50 libri è qui di seguito. E’ una liste sterile, quindi fidatevi di me: leggerne i tratti distintivi raccontati da Baricco nel suo libro è davvero tutta un’altra cosa.
1) Open. La mia storia – Andre Agassi
2) Le radici del romanticismo – Isaiah Berlin
3) Olive Kitteridge – Elisabeth Strout
4) American dust. Prima che il vento si porti via tutto – Richard Brautigan
5) Esercizi spirituali e filosofia antica – Pierre Hadot
6) Il medico di corte – Per Olov Enquist
7) Fantozzi totale – Paolo Villaggio
8) Democrazia: cosa può fare uno scrittore? – Antonio Pascale e Luca Rastello
9) La donna nel XVIII secolo – Edmond e Jules de Goncourt a cura di Francesca Sgorbati Bosi
10) Go down, Moses – William Faulkner
11) Anatomia di un istante – Javier Cercas
12) Le api e i ragni. La disputa degli antichi e dei moderni – Marc Fumaroli
13) Magellano – Stefan Zweig
14) Storia delle idee del calcio – Mario Sconcerti
15) La principessa sposa – William Goldman
16) Vergogna – J.M. Coetzee
17) Nessun luogo. Da nessuna parte – Christa Wolf
18) La guerra del Peloponneso – Donald Kagan
19) La trilogia Adamsberg – Fred Vargas
20) Trilogia degli Aubrey – Rebecca West
21) Bangkok – Lawrence Osborne
22) Divina. Suzanne Lenglen, la più grande tennista del mondo – Gianni Clerici
23) Il Gattopardo – Giuseppe Tomasi di Lampedusa
24) La casa delle belle addormentate – Yasunari Kawabata
25) Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento
26) Tutti i racconti western – Elmore Leonard
27) Il Partenone – Mary Beard
28) La ragazza che fa a pugni con l’ombra – Inka Parei
29) L’ opera struggente di un formidabile genio – Dave Eggers
30) Breve storia della vita privata – Bill Bryson
31) La pelle – Curzio Malaparte
32) Discorso sul metodo – René Descartes
33) Glenn Gould e la ricerca del pianoforte perfetto
34) Colazione da Tiffany – Truman Capote
35) Wolf Hall – Hilary Mantel
36) La cultura dei vinti – Wolfgang Schivelbusch
37) Tempi difficili – Charles Dickens
38) Melancholia – Jon Fosse
39) Il cortigiano e l’eretico
40) Chesil Beach – Ian McEwan
41) Il dizionario del diavolo – Ambrose Bierce
42) Storie di Erodoto
43) Trilogia della città di K – Kristof Agota
44) Le origini culturali del Terzo Reich
46) L’impero irresistibile. La società dei consumi americana alla conquista del mondo – Victoria de Grazia
47) Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia – Dario Voltolini
48) Napoleone a Mosca – Anka Muhlstein
49) La paga del sabato – Beppe Fenoglio
50) Autobiografia – Charles Darwin
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.