Che cosa possono immaginarsi tre vivissimi personaggi che si sentono malamente rifiutati dalla Milano degli anni Settanta? Facile, un colpo di quelli che ti cambiano la vita, e che consenta la svolta a un pubblicitario col vizio del gioco, ad un oste disperato per lo sfratto e ad un fiorista che ha visto il suo chiosco devastato dagli stunt-men di un film con Alain Delon… Nasce da qui “Operazione Madonnina”, un bel romanzo nato dalle menti di Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone, coordinati da Luca Crovi (autore, tra le altre cose, di una memorabile enciclopedia del noir di cui vi racconteremo, prima o poi…). L’ambientazione meneghina è naturalmente perfetta, come lo è la capacità egli autori di tuffare il lettore nelle atmosfere della Milano del 1973, sospesa tra tradizione e nuove zone in costruzione, tra gli ultimi strascichi del boom economico e l’austerità (già allora) dominante.
Intervallata dalle pagine di cronaca nera di un giornalista d’assalto, di cui pure seguiamo le vicende, la trama si rivela avvincente ed offre momenti di pura ilarità: per risolvere i loro guai finanziari e come sfregio ad una città da cui si sentono estranei, i tre improbabili malviventi non troveranno idea migliore che quella di appropriarsi di cinquecento chili d’oro, posizionati lì dove, dalla più alta guglia del Duomo, “domina Milán”. Esatto: il piano geniale messo in atto dai tre prevede il furto della Madonnina, con il concorso di un patetico ex pilota militare americano ed una scelta temporale piuttosto infelice…
Ritmo serrato, dialoghi milaneseggianti, un pizzico di storia ed un finale niente affatto scontato: tutto concorre alla definizione di un romanzo che ha già conquistato moltissimi lettori lombardi, ottenendo una posizione di grande rilievo in tutte le librerie. Le scelte editoriali di Fratelli Frilli Editori fanno ancora una volta centro: la consueta attenzione per una letteratura fortemente radicata con il territorio ed il prezzo popolare per un volume brossurato e ben confezionato dimostrano come sia ancora possibile ottenere ottimi riscontri commerciali senza affidarsi necessariamente ai soliti grandi nomi del mercato statunitense.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.