Esagerato, roboante, frenetico, intrigante, interessante e accattivante. Il nuovo capitolo della saga più amata dell’ultimo decennio è tutto questo e ci mostra un nuovo ed inebriante personaggio: faccia da bravo ragazzo, occhietto furbetto e fascino da vendere, parliamo di Jeremy Renner e, mentre Matt Damon è intento a sopravvivere e scoprire dove tutto ebbe inizio, oggi seguiamo le gesta di Aaron Cross che invece ricorda perfettamente il proprio passato ed ha solo deciso di fare il bastian contrario nel momento in cui scopre che la propria squadra è in fase di smantellamento. Lui non ci sta, anche perché ciò implica la eterna dipartita dalla dimensione terrena.
Dopo una sfida per la sopravvivenza tra i ghiacci, che include la lotta contro sconosciuti nemici e riconoscibili affamatissimi lupi, Aaron ritorna in città giusto in tempo per salvare dai colleghi la dottoressa Marta Shearing (Racher Weisz), colei che lo visita costantemente. Lei è audace e determinata a fare il proprio lavoro in barba all’etica ed ai dettami della comune morale, quindi dedica anima e corpo alla sperimentazione di nuovi modi per creare dei super-uomini, anzi, meglio, super-soldati e non è abituata ad essere un bersaglio.
In un’epoca in cui la scienza va sempre più a braccetto con la quotidianità questo scenario è quasi plausibile soprattutto se il nostro bell’eroe senza il supporto di coloratissime pastigliette torna ad essere uno di noi, pure col quoziente intellettivo più bassino del normale. Così, per tutti i 135 minuti di questa quarta avventura, vorremmo scoprire dove acquistare la magica pillola gialla e se siano già aperte le iscrizioni al corso di difesa personale che ci rende agili e veloci come i protagonisti che corrono e fronteggiano gli inauditi cattivi con mirabolanti mosse senza ma riprendere fiato e attraversando i continenti sino ad approdare in una Manila che, solo a vederla, dà l’idea di essere tanto calda quanto umida.
Siamo in un caotico luogo quantomai perfetto per rendere omaggio a quel cinema asiatico ricco di action e cilindri: gli inseguimenti sono costanti e tra una sgommata e l’altra, i testacoda e le pallottole sono impossibili da contare. Con i fotogrammi ancora vivi nella nostra memoria del “Motorway” con cui abbiamo fatto notte in quel del Festival del film di Locarno 2012, è facile avvertire il profumo d’oriente e la trentennale abitudine filippina d’ospitare non solo produzioni locali ma anche numerosi set internazionali, per ricreare più e più luoghi del continente asiatico, anche se qui ci mostrano sè stessi ed un paese che raramente vediamo.
Poche le cartoline dedicate ai luoghi, molti i riferimenti all’uomo comune, ma nessuna voglia di impartire lezioncine di vita, solo intrattenimento costellato da ripetuti picchi adrenalinici durante lo svolgersi di una storia dall’intreccio intrigante ma sempre ancorato alla realtà, motivo per cui – forse – non riusciamo a distogliere lo sguardo dallo schermo. Si sviluppa una dipendenza immediata che porta a sperare che la pellicola non si fermi più: due abbondantissime ore e non sentirle meritano una promozione. In “The Bourne Legacy” si sente la mancanza di Jason Bourne ma Aaron Cross, con la sua diversità, riesce ad incuriosirci e ci induce a confidare che un futuro episodio possa ospitare i due super-uomini, magari anche solo facendoli sfiorare. Voto:7
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”