Sette gli anni di attesa, di morale altalenante e di speranze, 108 i minuti di pellicola ispirati ad una serie degli anni ‘70 ed innumerevoli gli scontri e inseguimenti di questa opera dedicata agli sweeney. Il film presentato in anteprima mondiale in Piazza Grande ha davvero un non-so-che, nonostante l’avessi visto in anteprima stampa non sono riuscita ad alzarmi al termine della cerimonia inaugurale, colta da improvvisa dipendenza e vedere un Nick Love emozionato sul palco è stato un piacevole imprevisto che mi ha convinta definitivamente.

© Festival del film Locarno/ Massimo Pedrazzini

1 agosto 2012, festa nazionale svizzera, giornata torrida, serata tersa, perfetta cornice per dare il via alla 65ma edizione del film festival e apprezzatissima l’idea di scuotere il pubblico stordito dal caldo. Di nuovo, come accadde lo scorso anno con “Attack the Block”, anche oggi mi ritrovo a non riuscire a frenare la penna. Perché l’ingresso in scena dei protagonisti di questo film è più o meno così: quattro chiacchiere tra amici, una rapina, mazze da baseball e… botte da orbi! Loro sono i poliziotti della pattuglia che sventa la maggior parte dei crimini che avvengono nelle strade londinesi e sono riusciti a lasciare a bocca aperta, col naso all’insù strappando risate, commenti ed ovattati applausi ad un pubblico ben saldo al proprio posto, improvvisamente noncurante dei fuochi che si sentivano ed intravedevano nel cielo sopra Locarno.

© Festival del film Locarno/ Massimo Pedrazzini

Chi sono esattamente questo manipolo di uomini e donne? Beh, l’incarnazione dei duri, proprio come ve li immaginate, un po’ rozzi, schietti e ruvidi, ma tremendamente affidabili e leali. Sono quel genere di poliziotti che ottengono sempre quello che vogliono, anche se i danni collaterali sono ogni tanto eccessivi, e avverano i sogni di tanti, sino al giorno in cui dell’oro, una esecuzione e i sentimenti non faranno girare il vento dando il via ad una spirale negativa….

© Festival del film Locarno/ Massimo Pedrazzini

Grazie al supporto di una colonna sonora ritmatissima, lo spettatore viene caricato di adrenalina al punto tale da sentirsi scaraventato dentro lo schermo direttamente a bordo della volante in compagnia dei protagonisti e in certi momenti crede di percepire le vibrazioni degli spari lungo le proprie braccia.

Un film così non poteva che far storcere il naso ai puristi, quindi se cercate opere di rivendicazione dei soprusi subiti da qualche minoranza etnica, allora siete davvero fuori strada se, al contrario, non disdegnate un bel noir dal ritmo serrato, condito di battute, allora avete trovato la pellicola che fa per voi. Correre senza sosta, diretti sino alla meta, senza rinunciare ad alcun tassello del tipico mosaico che compone un buon poliziesco non è scontato e trascorrere due ore senza sentirle ci impongono un applauso all’unisono con quello della piazza!