Inizio col botto quest’anno a Locarno! La 65ma edizione del festival del film parte con un poliziesco made in UK davvero potente. “The Sweeney” ha tutte le carte per riempire le sale cinematografiche e per tenere testa ad altre saghe che a breve approderanno nei nostri cinema. Con un pizzico di freddure tutte Brit, con il fare irruente e semplice tipico di quelle isole del Nord Europa, in poche sequenze veniamo catapultati a Londra e seguiamo la brutale quotidianità di una volante, una di quelle pattuglie della polizia che fa il lavoro sporco, che sta sulle strade e che rischia di farsi male mentre sventa rapine e acciuffa i più vari criminali ed, ovviamente, non può che avere gli affari interni sempre tra i piedi.
L’ennesimo caso spinoso si complicherà a causa di una tresca interna, che coinvolge solo i sentimenti ma, come si confà in simili situazioni, è il punto debole su cui infierire per trascinare nel fango chi fa il lavoro al posto dei colletti bianchi per il benessere della comunità. Perché gli Sweeney sono sicuramente un po’ rozzi, con modi tanto efficaci quanto medievali, ma la loro percentuale di successo è impressionante, quindi chiudere un occhio dovrebbe essere dovuto, a meno che il sospetto e l’invidia si insinuino nella mente di qualcuno che per sedare le personali frustrazioni possa sfruttare la propria posizione per rompere le scatole.
Il film diretto da Nick Love è uno spettacolo, tutto corre a 200 all’ora sullo schermo e il nostro battito va all’unisono con il rombo dei motori delle auto che si inseguono e con le pallottole di ogni calibro che piovono a raffiche regolari; e riusciamo a tollerare il sangue, che denso e scuro rimane copioso sull’asfalto, mentre intere vetrate si infrangono al loro passaggio sotto i nostri occhi. Questi ragazzi sono dei veri segugi e rischiano tutto, subiscono talvolta perdite dolorose, ma hanno tutto il nostro supporto durante ogni singolo minuto dei 104 totali.
Location e cast perfetti per impersonare un gruppo di colleghi che crede ancora nel proprio lavoro, che si affida ai compagni, che conosce il rispetto e la riconoscenza, che sa ridere, è schietto e mai verrebbe meno alla lealtà verso i colleghi che sono oramai membri di una famiglia allargata, unita e indistruttibile. Mai un tentennamento, mai un tradimento, mai una testa bassa, ma solo una gran voglia di fare. Questo è lo spirito dei protagonisti e quello che viene comunicato allo spettatore che allo scorrere dell’ultimo fotogramma sarà talmente adrenalinico di godere dell’effetto benefico della pellicola per lo meno per qualche ora.
Era un bel po’ che non si vedevano polizieschi così ben strutturati, ritmati ed interpretati e non possiamo che condividere la scelta di iniettare nel pubblico un bel po’ di vita durante la serata inaugurale del Festival. Un bravo a tutti! Voto: 8 in attesa di vedere le reazioni della piazza Grande.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”