L’attesa è finta già da qualche giorno, in tutti i cinema è arrivata colei che veniva presentata come la Biancaneve più dark e sanguinaria della stagione, l’ennesimo tentavo dei giovani vampiri di “Twilight” di togliersi quella fortunata ed al contempo ingombrante etichetta di belli ed eterni succhiasangue, l’ultima versione (si spera) rivisitata e corretta della dolce fiaba con cui siamo cresciuti.
Dimenticate l’indifesa creatura della vostra infanzia, scordatevi della strega cattiva che trascorreva il suo tempo nel vano tentativo di avvelenare la figlioccia con una mela e lasciate scivolare nell’oblio l’immagine della bimba che riusciva a sopravvivere grazie alla complicità di sette nani buffi e coccolosi (una versione in carne ed ossa dei peluche con cui dormivate!), qui tutto è v.2.0 esattamente come piace alle generazioni cresciute ad energy drink, console di vario genere e smartphone.
Veri protagonisti sono gli effetti speciali che ruotano intorno alla migliore interprete della pellicola: la bellissima Charlize Theron che neppure incattivita ed imbruttita dai secoli riesce a perdere il suo tratto delicato e la sua alea di perfezione. Così algida nei piumati abiti regali da spiacerci un po’ che il suo personaggio non ottenga ciò a cui anela. Assistiamo ad una strega cattiva tanto bella quanto spietata, intenzionata a strappare il cuore di una Biancaneve che, nonostante abbia trascorso più o meno una decade dentro una cella, riesce a fuggire da una torre, superare l’armata lungo le mura della fortezza e a correre senza sosta sino alla foresta incantata, infestata o maledetta che dir si voglia.
Il salvatore è quel gran gnoccolone di Chris Hemsworth che pare a suo agio in armatura indipendentemente che sia dell’altro secolo o che arrivi direttamente da Asgard e che quindi ci fa sorgere il dubbio se, sprovvisto di costume, sarebbe stato altrettanto credibile. Lui proteggerà la principessa perseguitata, le farà prendere coscienza di quanto sia Regina e se ne innamorerà ma la passione non sboccerà… come consuetudine nelle opere per i nuovi adolescenti e soprattutto coerentemente con la storia originale che altrimenti sarebbe svanita del tutto.
Ho sentito definire, a caldo, l’opera come un fritto misto tra i “Transformers” e “Twilight” e tutto sommato, anche se un po’ spietato, è un giudizio che contiene del vero. Questo è un film che all’inizio ci fa credere di essere in grado di sbaragliare la concorrenza, di essere credibile e di riuscire a “rinnovare” una fiaba, ma una volta superato il ventesimo minuto permette al torpore di prendere il sopravvento sulle nostre stanche membra e concilia tristemente il sonno favorito da un ritmo da documentario pomeridiano.
Gli effetti speciali dominano incontrastati la pellicola, la narrazione langue e Biancaneve ha un’aria sofferente ed una espressione inconsolabile già vista sul volto di – ahinoi- Bella l’aspirante vampira, tre elementi che non ci piacciono neanche un po’! Avremmo preferito spietate streghe, ambienti ancora più cupi, maggiore suspense e tanta ma tanta azione ricca di battaglie, tradimenti e fughe. Forse, allora, si che sarebbe diventata una vera storia dark! Voto: dal 5 al 6 grazie alla sovrana Charlize ed al suo doratissimo specchio incappucciato.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
Recensione che fotografa perfettamente il film, icastica e sintetica come poche altre volte!