Recensione del primo film di Sherlock Holmes (2009).
Durante le recenti festività natalizie Sherlock Holmes ha fatto da padrone ai box office con la sua seconda avventura, quindi è giunto il momento di presentarvi questa svecchiata, rinvigorita e patinata versione di Guy Ritchie delle avventure nate dalla penna di sir Conan Doyle.
Mr. Holmes è sicuramente l’investigatore più acuto e tra i più famosi di quella letteratura che vede in Edgar Allan Poe il suo patriarca. Forze (forse) oscure, potenza (sicuramente) fisica, un poco di astuzia, molto spirito di osservazione, ma soprattutto ecletticità e attenzione al particolare sono i tratti distintivi di un uomo che dopo tanto tempo ci viene infine presentato coerentemente alle pagine che gli hanno dato i natali.
Sullo schermo è stato scelto il volto, il fisico e lo sguardo talvolta stralunato di Robert Downey jr., attore che continua così a godere della lunga onda positiva che sta cavalcando da oramai qualche anno. Avvantaggiato da una faccia piuttosto beloccia, che facilmente riusciamo ad associare ad una persona di grande umanità (complici anche le debolezze che hanno più volte travolto l’attore), questo Holmes ci piace, ci appassiona e ci tiene ben saldi alla poltroncina aumentando ogni minuto la nostra curiosità.
Lo stile è molto action, è sicuramente patinato, sfrutta le nuove tecnologie per rendere esplosioni, inseguimenti e movioloni davvero spettacolari. D’altro canto è fatto noto che il regista abbia l’abilità di proporre temi o personaggi non nuovi in modo alternativo e qui la scommessa l’ha davvero vinta!
L’alchimia tra l’investigatore e l’amico dr. Watson, interpretato da un molto British e decisamente efficace Jude Law, è palpabile, l’attrazione con la concorrente-(ex)amante Rachel McAdams provoca piccoli fremiti, l’umorismo è costante e la suspense più che mai elettrizzante. Non c’è infatti tempo per lunghe presentazioni, tutto avviene prima dei titoli di testa: Holmes è in azione e in pochi movimenti ci è chiaro quanto sia abile sia nell’osservare sia nel reagire al proprio antagonista e quanto Watson sia preziosa e fedele spalla su cui contare e da cui farsi temperare all’occorrenza eccessi e stravaganze.
In pochi fotogrammi abbiamo inquadrato pregi e virtù di tutti personaggi, siamo immedesimati al punto giusto e siamo già proiettati nel pieno di un mistero. Ma quale esattamente? Un oscuro figuro, nobile, potente e dalle segrete origini, Lord Blackwood, sembra dominare i poteri dell’occulto ed essere immune alla morte. Egli quindi semina terrore ad ondate per una Londra in piena crescita ma ancora intimorita dalla magia. Il grande tributo alla città è sotto i nostri occhi così come scetticismo e un elogio a scienza, tecnica e logica grazie alle quali il mistero verrà risolto e si getteranno solide fondamenta per la soluzione di altri intricati casi.
Il film ci piace, è in costume ma non è storico, è una avventura dalle tinte gialle, mai però strampalata. E’ pura ed intelligente evasione con una attenzione quasi maniacale ad ogni gesto ed inquadratura.
Il fisico e la simpatia di Robert Downey jr. faranno il resto ;)
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Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
voglio andare a vederlo!!! :)