Tutte le locandine della saga Twilight

Sei ore di pellicole, tonnellate di sospiri, sguardi languidi sino allo svenimento e ancora nulla! Secondo i ben informati il prossimo capitolo della saga sarà quello buono ed infine vedremo i beniamini degli adolescenti strapparsi le vesti di dosso e fare l’unica cosa a cui pensano i ragazzi della loro età. Mamma mia che strazio…

Leggo che i romanzi siano ben 9 (n o v e !) e se da una parte son sollevata all’idea che i giovanissimi legati alla serie (che grazie alla Mayer si sono riavvicinati alla lettura) non debbano attendere ulteriori migliaia di pagine e/o chilometri di pellicola per scoprire se la improbabile coppia mista coroni il proprio sogno d’amore, mi domando su cosa vertano gli altri cinque (per ora) tomi.

E io, che di anni ne ho quanti la somma di quelli di Isabella ed Edward, per non sentirmi agée mi sono noleggiata i dvd così da dare un’occhiata alle fantasie dei moderni adolescenti. Il risultato è che ho dovuto attendere sino al passaggio in televisione del terzo film della serie per trovar il coraggio e (soprattutto) le parole per descrivere ciò che sta affascinando le nuove generazioni.

 

È la versione per il nuovo millennio di una storia sicuramente non nuova che ora viene solo ribattezzata da gotica a “paranormal romance”: “Dracula” docet, le serie anni ’90 (“Buffy”, in prima linea) hanno sdoganato gli amori impossibili inter-specie e la sapiente penna di Anne Rice ci ha già accompagnati attraverso la scorsa decade con i suoi “The Vampire Chronicles”, i cui intriganti racconti sono stati pure (talvolta) trasposti su grande schermo (“Intervista col Vampiro”, ci a regalato forse la versione più seducente di Tom Cruise che si ricordi). Ed è grazie a loro che oggi ci si appassiona per il triangolo amoroso che vede una giovane umana contesa tra l’etereo e pallido Edward ed il caliente licantropo Jacob.

 

Adottando uno stile narrativo che molto ricorda le soap opera made in USA (molti primi piani, inespressività degli attori, battute poco articolate, storia e ritmo quasi assenti in una cornice fatta di paesaggi da cartolina), quello a cui sino ad ora abbiamo assistito è infatti riassumibile in poche righe: prima pellicola, il primo incontro, l’innamoramento, lo scontro con le difficoltà oggettive e soprattutto Bella che a momenti ci lascia la pelle. Nel secondo film, i due prendono coscienza di quanto il loro amore sia impossibile e decidono di lasciarsi per sempre e… questa volta manca poco che stramazzino entrambi. Terzo giro, Bella ed Edward sono coscienti che il loro amore sia infinito ed eterno, quindi infine se ne strabattono e non mettono più in discussione il punto, però iniziano a litigare sull’opportunità della di lei trasformazione in veggi-vampira, anche perché a Jacob il punto risulta indigesto e ciò a momenti gli costa la vita. Poteva essere altrimenti? Isabella porta guai a sé e a chi le sta intorno!

 

Eh già, è tutto qui…

Ora siamo in speranzosa attesa che i due si facciano e lei diventi una vampira, diversamente la noia prenderà sicuramente il sopravvento, e ci domandiamo cos’altro riuscirà a partorire la fantasia dell’autrice. Nel mentre, suggeriamo di mettere il piede sull’acceleratore e ritmare un po’ meglio sceneggiatura e regia delle trasposizioni su grande schermo, perché i giovani che li seguono con passione stanno crescendo e potrebbero trovare il prodotto non più aderente alle loro fantasie