Trilogia scritta dallo stesso regista, basandosi sui libri di Céline Garcia ed illustrati dal di lei consorte, con la quale per la prima volta l’autore esplora sia l’animazione che la cinematografia per bambini. Nonostante sia decisamente un prodotto per piccini devo ammettere che sia godibile pure da un pubblico adulto. Per nulla noiosa è infatti la storia di Arthur, un bambino che scopre il modo di diventare grande quanto un minimeo (popolo di elfi che vive nel suo giardino), di esplorare il loro mondo e all’occorrenza soccorrerli. Questa ultima avventura è capovolta, saranno infatti i Minimei a dover aiutare un Arthur delle dimensioni ridotte a salvare il mondo degli umani.
Ammetto di non aver visto i precedenti episodi della saga, ma un informatore (A. ndr ) mi conferma che la maggiore differenza con le avventure che recupererò presto sia l’ambientazione: oggi per la maggior parte nel mondo qui “di sopra”, in passato invece sempre “giù”, il che ha ridotto conseguentemente l’uso della computer grafica a favore della realtà in carne ed ossa. Da un punto di vista tecnico quindi si percepisce la continua alternanza tra una regia “cartoonesca”, ricca di primi piani (che paiono uscire dallo schermo)durante le scene di dialogo e quelle comiche, ed una regia “normale” durante le scene di azione. Essendo però un prodotto indirizzato ai più piccoli, si nota subito come queste ultime siano sempre ordinate, non roboanti o frastornanti.
Nulla da invidiare infatti ad una qualsiasi altra pellicola di avventura, non si rimpiange Tim Burton, si apprezzano gli attori (spicca tra tutti la mamma di Arthur – Penny Balfour che pare si dedichi soprattutto all’attività di interprete) e si rimane sorpresi nel sentire due voci d’eccezione: quella di Iggy Pop (alias Darkos) e quella di Lou Reed (nei “panni” di Malthazar). Lo spettacolo è davvero godibile, è ben ritmato, l’animazione non ha nulla da invidiare ad americani o orientali e questo, da europei, ci fa un sacco piacere. Stupisce quindi che non sia stato sfruttato il periodo pasquale per l’uscita nei cinema sembra infatti si debba attendere sino a giugno.
Rincuorante essere attorniati in sala da una moltitudine di bimbi accompagnati dai genitori con l’intento di “fraternizzare con la lingua”, per poi scoprire che loro son più avanti di noi ed iniziano a ridere ben prima dei grandi ;)
Unico rammarico invece che il regista/produttore non abbia condiviso con il variegato pubblico i suoi progetti per il futuro.
Vi lascio con una chicca: durante le battute finali del film si assisterà ad un grande omaggio al padre di tutti gli alieni. Se volete scoprire di più non vi resta che farvi accompagnare (come suggerisce il regista) dai vostri piccoli amici
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
Al pari di un sonar qui vengono scandagliati i vari mondi della cinematografia, anche quello dell’animazione.
e noi…”…..onda su onda il mare ci porta qui….”. Dove? ma al cine! :)